tutte le comunità:
Villaggi oggi abbandonati posti sul crinale di colli le cui vallate sono segnate da torrenti che, raggiunta la zona carsica, finiscono in anfratti
(Da: “Itinerari istriani – I vol.” di Pietro Parentin)
Collalto; fin da quando ero un giovanissimo studente desideravo vedere questo luogo da cui proveniva un mio carissimo condiscepolo. L’Istria interna mi era allora sconosciuta, perché lontana dal tragitto della corriera e non facile, con le strade di quel tempo, da affrontare in bicicletta, tanto più che per tale impresa non trovavo né amici né autorizzazioni dai genitori. Di questo villaggio mi ero fatto un’idea basata sul nome e su tanti villaggi di collina conosciuti. Recentemente un amico mi ha invitato ad andarci con lui ed io ne sono stato particolarmente felice e grato perché non c’è di meglio che andare a visitare i nostri cari luoghi in compagnia di chi ne sente l’essenza vitale d’un tempo.
Dopo esser stato a Momiano ed in varie zone di questo paese ed aver visto Collalto da lontano, ho raggiunto la località salendo da S. Moro e Smilovici. Per quanto mi guardassi intorno potevo vedere ben poco perché la vegetazione ai bordi della strada faceva un po’ barriera e così dovevo accontentarmi di scorci diversi, di quadretti, quasi come in una serie di diapositive o di immagini da lanterna magica. Giunto a Collalto, dominato dalla torre campanaria merlata, ho potuto camminare di qua e di là per guardare lontano, per vedere quel luogo in rapporto all’ambiente circostante da fissare bene in mente per modificare rappresentazioni createsi nel tempo con l’immaginazione e non sempre corrispondenti alla realtà.
Il villaggio si compone di poche ma significative costruzioni tra cui primeggia la chiesa dedicata ai santi Filippo e Giacomo. L’edificio sacro è orientato, quindi antico, tanto più che la facciata non si specchia con le case ma, come a Momiano, domina un piccolo sagrato erboso. L’interno è raccolto, dipinto, con un piccolo presbiterio chiuso da un’abside poligonale. La costruzione denota con la sua solida struttura che doveva servire anche da luogo di riparo per i villici in caso di invasioni.
Dietro alla chiesa si apre una grande corte chiusa tra case, alcune delle quali notevoli e confortanti. Sto ad ascoltare quanto mi racconta l’amico ed il suo conversare con le uniche due persone, due anziane signore che approfittano dell’occasione per rompere la malinconica solitudine e rievocare i bei tempi della gioventù e di un paese vivo. Non manco di farmi indicare la casa dell’amico che avrei dovuto raggiungere in luoghi davvero lontani non per la distanza ma per altre condizioni.
Mi guardo attorno e lo sguardo in lontananza coglie quel mare da cui, bambino, contemplavo questi colli su cui distinguevo paesi che di solito rimanevano senza nome perché non citati dai pescatori che se ne servivano per prendere i segni (le coordinate) utili a ritrovare i segnali al momento della levata. Da quassù, la quota è di 395 metri sul mare, si ha la sensazione dell’altezza solo guardando lontano, giacché tutto attorno ci sono colline che raggiungono quote simili. Occorre portarsi un po’ al margine dei pianori per scorgere le valli sottostanti, a nord-ovest quella dell’Argilla che qui ha la sua origine, a sud-est quella del Basuie che nasce sotto Cucciani. Al di là di questa valle, più in basso, scorgo il villaggio, oggi abbandonato, di Vergnacco, un giorno ricco per le sue terre e l’abilità dei suoi contadini.
La visita continua con una sosta in una casa a Stanzia Vigini nei cui pressi si trova il bivio per Cucciani, villaggio un tempo appartenente alla cappellania di Toppolo, parrocchia di Sterna, ma ora, giacché Toppolo si trova al di là del confine, dipendente dalla parrocchia di Collalto che, con Cortivi, Briz e Vergnacco, conta appena 55 abitanti. Pensare che nel 1950 Collalto ne aveva 350 e Vergnacco 260! L’ultima sosta la facciamo al cimitero di Briz ove si trova la suggestiva chiesetta di Santa Maria Maddalena. Da qui il panorama è splendido sulla valle del sottostante Dragogna, sulla dirimpettaia Laura e più oltre ancora fino a Trieste, giacché le colline della Savrinia sono più basse e da questo lato il campo visivo è aperto.
Collalto, conosciuto anche come Berda e, prima, Warda (vedetta), è dunque un villaggio antico, come antichi sono Vergnacco e Cucciani (Cucibrek) un tempo feudi del vescovo di Cittanova. Curazia autonoma da Momiano dal 1578, parrocchia dal 1947 quando ormai aveva cura anche di Vergnacco, oggi abbandonata, comprende pure Cucciani per il motivo su ricordato ed il parroco di Momiano che l’amministra deve provvedere ad un ampio territorio ove - oltre alle chiese dei santi Filippo e Giacomo, parrocchiale, e di santa Maria Maddalena al cimitero di Briz - ci sono anche le chiese della Beata Vergine a Vergnacco e di Santa Giustina a Cucciani.
Il mio ritornare in Istria è sempre avvolto da un senso di mestizia, di nostalgia di un bene strappato, snaturato e mi domando quale sentimento trovano gli esuli di questo villaggio quando qui vengono a festeggiare il loro patrono portandosi ogni cosa da casa. Una scampagnata nel passato, un rivivere assieme una realtà paesana che può durare finché loro si trovano qui perché sono proprio loro a costituire la Collalto viva.
“Peregrinus”
Tratto da “Itinerari istriani” di Pietro Parentin
Nei viaggi del “Peregrinus” - pubblicati a puntate su “La Nuova Voce Giuliana”
e raccolti nei due volumi di “Itinerari istriani” - sono inoltre descritte le località e i dintorni di:
Abbazia, Albona, Antignana, Barbana, Becca, Bersezio, Bogliuno, Borrato, Brest, Briani, Brioni, Buie, Caisole, Canfanaro, Capodistria, Caroiba, Carsette, Casali Sumbaresi, Castagna, Castel Racizze, Castellier di Visinada, Castelnuovo, Castelvenere, Castelverde, Ceppi di Portole, Cerreto, Chersicla, Cherso, Cicceria, Cittanova, Collalto-Briz-Vergnacco, Colmo, comunità Ex alunni Padre Damiani, Corridicio, Costabona, Covedo, Daila, Dignano, Draguccio, Duecastelli, Fasana, Felicia, Fianona, Fiorini, Fontane, Foscolino, Gallesano, Gallignana, Gimino, Gradina, Grimalda, Grisignana, Isola d'Istria, Lanischie, Laurana, Levade, Lindaro, Lussingrande, Lussinpiccolo, Madonna del Carso, Marcenigla, Matterada, Medolino, Mlum, Mondellebotte, Momiano, Mompaderno, Moncalvo, Montona, Mormorano, Moschiena, Muggia, Neresine, Nesazio, Novacco di Montona, Novacco di Pisino, Occisla, Orsera, Ossero, Parenzo, Passo, Paugnano, Pedena, Petrovia, Piemonte, Pietrapelosa, Pinguente-Rozzo-Sovignacco, Pirano, Pisino, Pola, Portole, Portorose, Pregara, Promontore, Raccotole, Radini, Rovigno, Rozzo, Salise, Salvore, San Lorenzo d'Albona, San Lorenzo del Pasenatico, San Lorenzo di Daila, San Pietro dè Nembi, San Pietro di Madrasso, San Pietro in Selve, San Servolo, Sansego, Santa Domenica di Visinada, Sanvincenti, Sarezzo, Sbandati, Schitazza, Sicciole, Sissano, Socerga, Sovignacco, Stridone, Strugnano, Toppolo, Torre di Parenzo, Tribano, Truscolo, Umago, Valdarsa, Valle del Risano, Valle dell'Ospo, Valle d'Istria, Valmorasa, Verteneglio, Vetta, Villa Gardossi, Villa Padova, Villa Treviso, Villanova del Quieto, Villanova di Parenzo, Visignano, Visinada "Norma Cossetto", Zumasco.